Il mio nanoreef – Seconda parte
Introduzione
Il metodo di gestione scelto per il mio nanoreefPer nanoreef s’intendo quegli acquari dalle modeste dimensioni, frequentemente realizzati con vasche dalla forma cubica e inferiori ai 150 litri complessivi. Leggi privilegia una filosofia naturale che impone la massima semplicità, rendendolo adatto a tutti anche in virtù dell’assenza di particolari attrezzature da installare.
Frequenti cambi d’acqua parziali (nell’ordine del 10-15% settimanali), facevano parte del mio programma iniziale, che ha tuttavia subito importanti modifiche nel corso del tempo; ma andiamo con ordine.
Normalmente si procede con cambi d’acqua regolari per sottrarre alla vasca parte delle sostanze inquinanti, evitandone accumuli dalle conseguenze deleterie, scongiurando al contempo i rischi di somministrazioni errate di integratori ed oligo-elementi in un sistema così contenuto.
Tuttavia alla semplicità si contrappone l’instabilità dell’equilibrio ottenibile in vasca. Dimenticarsi di un cambio parziale, ad esempio, può comportare un incremento della concentrazione di sostanze pericolose, o l’utilizzo di acqua di scarsa qualità potrebbe addirittura apportare inquinanti all’interno del nanoreefPer nanoreef s’intendo quegli acquari dalle modeste dimensioni, frequentemente realizzati con vasche dalla forma cubica e inferiori ai 150 litri complessivi. Leggi.
[toc]Le rocce vive
Ritengo doveroso porre l’accento, indipendentemente dal metodo di filtraggio utilizzato, sulla qualità delle rocce che costituiscono la base di un sistema di filtrazione efficiente. Queste dovranno essere irregolari, ricche di fessure, colonizzate da una moltitudine di organismi animali e vegetali al fine di contribuire alla stabilità biologica del nanoreefPer nanoreef s’intendo quegli acquari dalle modeste dimensioni, frequentemente realizzati con vasche dalla forma cubica e inferiori ai 150 litri complessivi. Leggi. Grazie allo sviluppo di batteri anaerobici inoltre si completerà la riduzione dei nitrati in azoto, evitandone un accumulo in acquario.
Il fondo sabbioso
Il fondo del DSBCon il termine DSB (deep sand bed – letto di sabbia profondo) si definisce in ambito acquariofilo un metodo di filtrazione utilizzato in alcuni acquari di acqua salata, basato sulla realizzazione di un fondo sabbioso spesso circa 12-15 cm. Leggi (deep sand bed) deve avere uno spessore di 10-12 centimetri e deve essere costituito da sabbia corallina di piccole–medie dimensioni, meglio se inoculato con un campione prelevato da un acquario di barriera avviato, al fine di accorciarne i tempi di maturazione.
Il movimento dell’acqua
Il movimento della massa d’acqua risulta determinante con questo sistema di gestione e si consiglia l’utilizzo di pompe sufficientemente efficienti, capaci di favorire un’adeguata circolazione del fluido, impedendo la formazione di zone stagnanti. Infatti la fauna di un nanoreefPer nanoreef s’intendo quegli acquari dalle modeste dimensioni, frequentemente realizzati con vasche dalla forma cubica e inferiori ai 150 litri complessivi. Leggi è rappresentata in larga parte da organismi sessili, ovvero da organismi privi della capacità di movimento, e come tali non in grado di posizionarsi autonomamente nelle zone ideali alla crescita e alla riproduzione. In natura le correnti marine provvedono alla pulizia e ossigenazione degli invertebrati, nonché al loro sostentamento.
Per ottenere un’efficiente distribuzione dell’acqua è opportuno utilizzare almeno due pompe da collocare ai lati opposti della vasca, avendo cura di evitare un flusso eccessivamente potente indirizzato sui coralliGli Antozoi (Anthozoa Ehrenberg, 1831) sono una classe di animali del phylum degli Cnidaria. Consistono di piccoli polipi radunati tipicamente in colonie di molti individui simili. Il gruppo include gli organismi comunemente noti come coralli, costruttori delle barriere coralline tropicali, che, producendo carbonato di calcio sotto forma di calcite, formano il tipico scheletro calcareo. Leggi (qui puoi trovare una recensione completa sulle pompe utilizzate da me che potete acquistare cliccando qui).
Le pompe dovranno avere una portata adeguata, compresa tra le 5 e le 10 volte all’ora il volume complessivo della vasca, senza infastidire gli animali con un movimento eccessivo. E’ opportuno azionare le pompe con alternanza attraverso un timer o una centralina di controllo (nel mio caso il reeflink), simulando la naturale mutazione delle correnti presenti in natura.
continua…