Amphiprion melanopus

Classificazione scientifica

Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Osteichthyes
Superordine Acanthopterygii
Ordine Perciformes
Famiglia Pomacentridae
Sottofamiglia Amphiprioninae
Genere Amphiprion
Specie A. melanopus
Nomenclatura binomiale Amphiprion melanopus (Bleeker, 1852)

Areale biogeografico

Areale biogeografico Amphiprion melanopus
Areale biogeografico Amphiprion melanopus

Introduzione

Perciforme che appartiene alla famiglia dei Pomacentridae, soprannominato pesce pagliaccio cinnamomo l’Amphiprion melanopus è un pesce molto robusto e colorato, adatto alla convivenza con quasi tutti i pesci di barriera, ma non con altri Amphiprion verso i quali è molto aggressivo. Forma sovente una simbiosi con le attinie della specie Entacmaea quadricolor ed Heteractis magnifica.

Caratteristiche fisiche

Presenta un corpo molto compresso lateralmente, robusto, dalla forma triangolare con il dorso accentuato. Il peduncolo caudale è robusto, la bocca, relativamente piccola, è in posizione avanzata e rivolta verso l’alto, è dotata di labbra carnose protrattili e di denti conici, piccoli ma aguzzi.
La pinna caudale è appena arrotondata, la pinna dorsale, molto sviluppata, ha una conformazione ondulata ed asimmetrica. La prima parte è sostenuta da dieci spine rigide e può essere inarcata a piacere o portata piatta sul dorso; la seconda parte, a sua volta sostenuta da 16 / 18 raggi molli che non possono essere abbassati, è più sviluppata in altezza dell’anteriore e separata dalla prima da una leggera concavità e termina con una punta arrotondata che arriva sin quasi alla pinna caudale.
La pinna anale, sostenuta da 2 spine rigide e da 13 o 14 raggi molli e con la punta arrotondata, arriva sino al peduncolo caudale, le pinne pettorali sono di forma trapezoidale, molto sviluppate, sia in lunghezza che in altezza, e con il bordo arrotondato, mentre le pinne ventrali sono triangolari, a forma di ventaglio.
La livrea di questo Amphiprion varia con l’età; gli esemplari più giovani hanno una livrea di color arancione, con tre bande verticali chiare, bianche o leggermente turchesi. La prima di queste bande, appena orlata di nero, passa anche sulla fronte per discendere sull’altro lato; la seconda, più posteriore e di forma leggermente triangolare, parte dalla concavità della pinna dorsale per arrivare al centro del ventre, la terza fascia il peduncolo caudale. Tutte le pinne sono dello stesso colore del corpo.
Negli esemplari meno giovani comincia a comparire una macchia molto scura, inizialmente al centro del corpo, subito dietro l’occhio rimane disegnata la barra verticale chiara, bianca o leggermente turchese, mentre scompaiono le barre posteriori. Le pinne rimangono dello stesso colore del corpo.
Negli esemplari adulti la chiazza nera copre la maggior parte del corpo, comprese le pinne ventrali e quasi tutta la pinna anale. Rimangono di un color rosso mattone solo la fronte, il dorso con la pinna dorsale, la pinna caudale e le pinne pettorali. La barra chiara si restringe in ampiezza.

Habitat naturale

Endemico nell’Oceano Pacifico occidentale: soprattutto dalla Grande Barriera Corallina, Isole Marshall, Nuova Guinea, ad Est fino alle Isole Fiji, Samoa e Tonga.

Amphiprion melanopus
Amphiprion melanopus

Vita in acquario

Molto difficile da ambientare in quanto inizialmente, senza la protezione di un anemone, è molto pauroso, ma una volta ben acclimatato è onnivoro. Predilige mangime surgelato, artemie e chironomus e mysis, oppure liofilizzato e secco in granuli di piccolo diametro.
Necessita di una vasca relativamente grande, in quanto è un grande nuotatore, per essere un Amphiprion, e prende possesso di un ampio territorio, spesso incentrato su una attinia con cui instaura un rapporto di simbiosi, scacciandone gli altri Amphiprion.
Resistente alle malattie.
Fino a poco tempo fa, a causa della sua rarità in natura, i pochi esemplari di cattura che giungevano sul mercato spuntavano prezzi veramente stratosferici. Da qualche anno grazie alla perseveranza di aziende di acquacoltura è possibile trovare esemplari da allevamento a prezzi ragionevoli.

Compatibilità

Essendo relativamente rissoso con i pesci più piccoli e con gli altri Amphiprion non è molto indicato per i piccoli acquari di invertebrati tipo nanoreef. E’ consigliabile inserirlo in una grande vasca con pesci importanti e robusti come i Pomacanthus.

Riproduzione

In un gruppo di pesci pagliaccio esiste una gerarchia di dominanza rigida. Il pesce più grande e più aggressivo è femmina e si trova in alto. Solo due pesci pagliaccio, un maschio e una femmina, in un gruppo si riproducono attraverso la fecondazione esterna. I pesci pagliaccio sono ermafroditi sequenziali, il che significa che si sviluppano prima nei maschi e quando maturano diventano femmine.

Alimentazione

Si nutre di fitoplancton, zooplancton, anellidi e zooplancton, che cattura con la tipica bocca a mandibola espandibile dei pesci planctivori. Si ciba anche dei residui alimentari dell’anemone simbionte. In vasca, una volta ben acclimatato, è onnivoro, prediligendo mangime surgelato, artemie e chironomus e mysis, oppure liofilizzato o secco in granuli di piccolo diametro.

Dimensione

Raggiunge una lunghezza massima di 12 cm.

Longevità
Facilità di allevamento
Compatibilità
Riproduzione in acquario
Reperibilità
Media

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